Poco meno di una settimana fa si parlava ancora negativamente dello studio Blue Box Games, dopo la cancellazione di alcuni tweet, quei dettagli rivelatori sui prossimi piani di comunicazione. Mentre il Prologo è ancora atteso da tempo, questo atteggiamento ancora una volta dubbioso da parte degli sviluppatori ha fatto reagire con forza i giocatori, anticipando una nuova cancellazione del gioco, essendo lo studio abituato del fatto. Nuovo brutto fermento sui social che ha spinto Hasan Kahraman, fondatore dello studio e game director del gioco Abandoned, a prendere la parola. Proprio al microfono dei nostri colleghi americani di IGN l'uomo si è giustificato, ammettendo di essere stato lui l'autore della cancellazione dei tweet in questione. Lo ha fatto perché questi messaggi non rispecchiavano più la realtà che Abandoned rappresenta oggi, secondo lui, ma ammette che è stato un errore averli cancellati.
Lavoro costantemente sul gioco, ogni giorno. Lavoro con colleghi ma anche con liberi professionisti, e alcuni dei miei colleghi sono coinvolti anche in altri progetti. È un gioco in pieno sviluppo, lavoro su Abandoned dal 2017 e il concept del gioco è cambiato più volte durante questi anni. Il motivo per cui nessuno ha ancora visto il gioco è semplicemente, e lo descriverò in una parola, sì, ho paura, non ti mentirò...
Perché ho paura? Perché è un lavoro personale, un progetto che mi sta a cuore. Non lavoro per Ubisoft o per qualche editore di giochi AAA che mi dica cosa fare o che tipo di gioco realizzare. È qualcosa di personale. E il processo di sviluppo, nessuno può veramente capire, perché i giocatori non sanno davvero cosa comporta lo sviluppo di un gioco. Ai calciatori non interessa, quello che gli interessa è quello che vede in un momento T.
E sono indeciso tra queste due scelte: scegliere di mostrare un work in progress per condividere l'avanzamento del gioco con il mondo intero, o aspettare di fare una vera e propria rivelazione. Sono diviso tra i due. Ho paura. E non ti mentirò, se non ho ancora mostrato nulla, è perché non so come presenterò il gioco al mondo. Sto ancora pensando se sarò in grado di farlo correttamente.
Durante i 33 minuti di questa intervista girati in video, Hasan Kahraman cerca goffamente di giustificare i suoi errori di comunicazione, come gli indizi che suggerivano un gioco di Hideo Kojima. Le sue spiegazioni mancano di chiarezza, cerca spesso le sue parole e le ragioni che hanno spinto ad esempio ad affermare che il nome del suo gioco iniziava con la lettera "S" e terminava con la lettera "L" (il riferimento a Silent Hill, ricordate ) è un bel gioco di equilibrismo che non riesce a gestire correttamente, anche se ciò significa mancanza di logica nelle sue osservazioni. Se giustifica il fatto che cercasse una community, capiamo soprattutto che ha mentito deliberatamente per costruirsi una fanbase e permettergli di avere questi riflettori che non avrebbe mai avuto come studio indie di base, nonostante abbia avuto notevoli aiuto da PlayStation. Non sono sicuro che questi prossimi progetti saranno accolti allo stesso modo se dovesse lavorare con altri produttori ed editori dopo tante bugie...