Lo scenario di questa avventura non si preoccupa davvero di molti dettagli e convoluzioni: giochi nei panni di Zorro, devi rendere la vita difficile al Comandante Monasterio, e questo è tutto! Gli obiettivi delle diciotto missioni disponibili ruotano più o meno attorno agli stessi principi: recuperare beni rubati, liberare prigionieri o strutture di sabotaggio. Ma quello che altrove potrebbe essere considerato un difetto qui aderisce piuttosto bene allo spirito del gioco, leggero e senza fronzoli. Le missioni non sono però prive di ogni sottigliezza, visto che il vigilante mascherato può ogni volta essere incarnato da Diego De La Vega o dalla sorella gemella Ines. Nel primo caso il giocatore beneficerà di una carica aggiuntiva di colpi definitivi, mentre nel secondo avrà diritto a un ulteriore cuore della vita. La maggior parte dei livelli può anche essere affrontata in due luoghi diversi, e quindi in due modi. "Entrata forzata" ci pone vicino alle truppe per combattere, mentre "entrata discreta" favorisce un inserimento più tranquillo, generalmente in altezza.
Lotta e infiltrazione sono infatti le due componenti essenziali del gioco: gli amanti dello stealth possono così usare la frusta per salire a determinate altezze per effettuare attacchi aerei, accovacciarsi per sfuggire allo sguardo delle sentinelle, attirare le guardie con un lancio di pietre, segnare i diversi soldati e punti di interesse con un cannocchiale, o addirittura eseguire knockout furtivi avvicinandosi a una guardia che non è ancora allertata da dietro. Gli scontri diretti sono molto accessibili (nessuna combinazione difficile da tirare fuori), ma, fortunatamente, nemmeno troppo basilari. Parare al momento giusto riempie l'indicatore del colpo finale, la frusta serve per stordire e quindi neutralizzare temporaneamente i nemici, è presente un piccolo albero delle abilità, e se basta martellare una chiave per sconfiggere le guardie di rango inferiore, è comunque necessario per saltare sopra i portatori di scudi, per raggiungere i cecchini situati in altezza o per evitare le dinamite dei sergenti Garcia.
RENARD, SACRIPANTE!
Una certa sensazione di progressione è quindi presente anche se, diciamocelo, il gioco svela velocemente tutte le sue carte e difficilmente sorprende dopo. Il suo maggior punto di forza sono senza dubbio le animazioni che accompagnano i colpi di grazia. Sono dinamici, fluidi, dettagliati e soprattutto molto divertenti. Scelti a caso, cucinano la povera vittima del momento con diverse salse. Zorro può metterla in mutande, inciderle una Z sul petto o sulle natiche, lanciarle dei polli in faccia, farla inciampare fingendo un inchino, arrampicarsi sulle sue spalle, o addirittura far apparire il cavallo Tornardo in modo che possa dargli un buon calcio di zoccolo. Ci sono ancora alcune altre possibilità nel catalogo e non ti stanchi mai. L'umorismo bonario è anche il tratto distintivo del gioco, che moltiplica le neutralizzazioni ambientali comiche. Che si tratti di gettare una guardia in un mucchio di letame, in un incendio, contro un cactus o sopra una ringhiera, le diverse interazioni hanno il doppio merito di mettere rapidamente fuori gioco i nemici e di far sorridere il giocatore. .
Destinato ai più piccoli, questo Zorro evita anche eventuali danni troppo violenti. Le guardie non muoiono mai ma svengono o giacciono intontite a terra, e va bene. La difficoltà generale ovviamente non è altissima, ma i giocatori più esperti possono sempre scegliere la seconda modalità di difficoltà oppure cercare di completare tutti gli obiettivi secondari. Ogni missione dà così la possibilità di trovare location dove attaccare poster (non è molto entusiasmante perché basta girare in tondo nei livelli fino a incontrarli) e completare sfide assegnate a determinate aree, come "raggiungere cinque missioni aeree attacca", "contrattacca cinque volte", "non farti individuare", "neutralizza tre guardie usando l'ambiente" e altri incentivi simili (che è già molto più interessante).
UN GIOCO DELLA SERIE Z
Se l'atmosfera è generalmente buona e la direzione artistica coerente con quella della serie animata, la realizzazione tecnica pecca invece su più punti. Con trame disperatamente piatte, nemici modellati in modo abbozzato e haciendas che sembrano tutti uguali, la grafica sembra provenire da un'altra epoca. Se stai cercando di essere stupito, vai subito a cercare altrove! Se stai cercando un'intelligenza artificiale decente, puoi anche lasciare la stanza. I nemici sono totalmente sordi ed esageratamente ipovedenti. Puoi camminare accovacciato a pochi metri da loro senza troppi problemi, e persino fare una vittima molto vicino a un'altra guardia senza che quest'ultima reagisca. Potremmo attribuire tutto ciò alla massima accessibilità relativa al target di riferimento giovane, ma altri indizi suggeriscono principalmente che gli sviluppatori mancassero di mezzi. Quindi, per quanto siano divertenti, le uccisioni ambientali sembrano fin troppo "telefonate", nel senso che vediamo le guardie correre da sole verso la trappola se mai ne sono un po' troppo lontane alla base, come cattivi stuntmen farebbe in un film Z. La manovrabilità soffre anche di approssimazioni quando si tratta di scavalcare le ringhiere, e la telecamera ha due difetti che pensavamo fossero definitivamente un ricordo del passato: uno scarso posizionamento automatico che a volte ti impedisce di vedere bene l'azione e, soprattutto, fastidiosi controlli visto che muovendo la levetta destra per osservare l'ambiente circostante mentre si cammina ruota anche l'eroe (ma in misura minore). Il bilancio è dunque tutt'altro che glorioso, ma evita totalmente la qualificazione vergognosa, grazie al suo buon spirito generale.